Christiaan Veldman

9 agosto 2025

 

Se per molti è solo “l’olandese” Christiaan vive in questo territorio da un quarto di secolo. A Vogogna lo sanno bene e chi non si ricorda cosa è stato “Palazzo Arcangeli”, fucina di eventi, bufera di innovazioni, di anticonformismo allo stato puro, una vera tempesta che ha spalancato le porte a nuove visioni artistiche. La sua impressionante esperienza artistica e professionale l’avete potuta leggere all’interno di questa mostra, io mi limito a descrivere l’uomo che ho conosciuto e con cui ho lavorato documentando con la macchina foto le sue opere e le mostre che ha curato come quella immensa dedicata a Giacomo da Cardone pittore ossolano del 1500 tacciato di eresia. Non potevo non chiedergli di partecipare all’inaugurazione di questa, tanto voluta ma anche sudata, casa museo che dopo 25 anni ritorna ad essere patrimonio di questa comunità. Lui ha accettato subito con il solito entusiasmo che lo contraddistingue e la generosità innata che mi ha sempre meravigliato. E’ stato un onore avere avuto un così grande artista ospite con tre sue opere visionarie nell’apertura di questo piccolo museo e anche di buon auspicio per l’offerta culturale di qualità che vorrebbe proporre in futuro.

Massimo Stringara

26 ottobre 2025

Massimo Stringara è stato sempre fotografo: già a sette anni aveva in mano la sua prima macchina fotografica. L’ambiente dove è cresciuto, ricco di stimoli e con una eredità culturale notevole, lo ha formato e ha dato le basi per la sua arte. Un talento innato e una sensibilità fuori dal comune lo hanno portato a diventare un fotografo di grande valore non solo nel nostro territorio. Stringara fa tutto a mano, non usa né trucchi fotografici né rielaborazioni al computer. Il mondo intorno è troppo ricco di emozioni per lasciare andare qualcosa, lavora sempre, scatta continuamente e possiamo dire che anche per lui valgono le parole di Picasso “Je ne cherche pas, je trouve” (io non cerco trovo). In questo contesto alpino, tra queste antiche mura di pietre, Stringara ha scelto di presentare alcune opere fotografiche che potessero vibrare all’unisono con gli ambienti ora svuotati e silenziosi, luoghi che parlano del passato. Anche i ritratti esposti sanno esprimere la durezza del lavoro con grande forza interpretativa.

All’inaugurazione della casa museo della Cà Vegia ha esposto in contemporanea anche Avio Aleotti, un’altro grande artista giunto dall’Emilia che si è lasciato affascinare dalle bellezze dell’Ossola. “Tanta tranquillità, qualcosa di indescrivibile che semplicemente mi fa star bene” così Avio descrive ciò che ha trovato nella frazione di Bei in Val Bognanco, tanto da spingerlo a stabilirvi il suo atelier. Le opere di Avio, provengono dalla natura e si materializzano nelle sue sculture. La sua è un’arte che si ciba di Natura che lo stesso artista definisce, per descrivere la propria filosofia, come arte concettuale. Avio si serve dell’arte per donare nuova vita alle sue composizioni, strappa dall’implacabile scorrere del tempo oggetti comuni, elementi naturali, architettonici o tradizionali, per allontanarli dall’oblio del consumo e dell’indifferenza per renderli portatori di una riflessione culturale, artistica ed ecologica. Proprio all’interno di queste umili e antiche pareti le sue sculture hanno esaltato il loro messaggio.

Avio Aleotti

9 agosto 2025

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